Capita, ormai da alcune mattine a questa parte, di essere piacevolmente svegliati dal suono assordante ed allarmante della sirena dell'acqua alta. Come è facilmente intuibile, sono a Venezia frequentando quello che sarà il mio ultimo anno da stidentessa universitaria.
L'impatto con questa città non è stato facile: arrivare quasi da sola, in un novembre uggioso e nebbioso, perdersi tra le calli, le fondamenta, i campi ed i campielli cercando di trovare un nuovo equilibrio in una realtà nuova, con nuovi compagni di corso, nuovi professori, nuove realtà. Fortunatamente, dopo quasi un anno, sento finalmente di aver raggiunto uno pseudo equilibrio. Io e le mie fantastiche coinquiline abbiamo trovato una casettina adorabile. Piccola sì, ma tutta nuova: la sua tenda d'organza, orgoglio della padrona di casa, la fa da padrone nel piccolo soggiorno immediatamente dietro il tavolo rotondo dal piano di cristallo. Le camere, piccole ma accoglienti (grazie IKEA) e la cucina, il pezzo forte: piccola anche lei ma fornita di tutto: quattro bei fornelli ed un bel forno nuovo di zecca.
Con Novembre, si sa, si apre la stagione dell'acqua alta, delle giornate ventose e della pioggia che rende, almeno a Venezia, assolutamente inutile l'uso dell'ombrello. In quelle giornate così, l'unica cosa di cui hai voglia, tra una chiacchiera e l'altra con le coniquiline, è quella di preparare qualcosa di buono, come delle torte, veri e propri confort food, da pucciare nel tè, nel caffèlatte la mattina, o nella denza cioccolata calda fondente che l'adorabile A. prepara per te la domenica pomeriggio.
Capita poi che la sera, mentre chiacchieri del più e del meno, cominci a parlare del tuo blog di cucina e di quanto tu lo stia trascurando al momento. E' lì che la dolce S. interviene dicendo: "Ma perchè non scrivi più?? E' una tua passione, coltivala!!" allora io mi barrico dietro a scuse dicendo che la mia cucina troppo semlice, troppo banale, che le mie ricette sono le solite, quelle vecchie quanto il mondo. Ma lei insiste e mi fa capire che alla fine il è l'amore che metti in quello che fai a rendere speciale una torta e che, se fatta con amore, non sarà mai banale.
Perciò rieccomi qui a postare una ricetta vecchia quanto il mondo, con il caro vecchio metodo dell'olio di gomito meglio noto come metodo della nonna:
Easy torta di mele
Mettete circa 125 gr di burro a temperatura ambiente in una ciotola, grattugiatevi sopra la buccia di un limone, unite due bustine di vanillina e 10 cucchiai di zucchero belli colmi. Montate il composto con un cucchiaio di legno finchè non sarà bello cremoso. Aggiungete quattro tuorli uno alla volta ed amalgamate bene il tuttto. Intanto con una frusta a mano montate i quattro albumi a neve (per questo passaggio è assolutamente necessario che le uova siano a temperatura ambiente) unendovi un cucchiaino di zucchero. Da parte intanto avrete messo un bicchiere colmo di latte che unirete al composto di tuorli, burro e zucchero alternandolo con la farina (in tutto circa 15 cucchiai colmi) ed una bella bustina di lievito. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo unite gli albumi montati in due riprese e versate il tutto in una tortiera imburrata ed infarinata. Tagliate due o tre mele a fettine sottili ed inseritele verticalmente nel composto (più ne mettete, meglio è), spolverate il tutto con dello zucchero ed infornate a 180°. Prova stecchino per la cottura.
Sapete una cosa? Il metodo della nonna vince: non ho mai visto crescere una torta così tanto in vita mia. E' venuta altissima e soffice, per non parlare del gusto, assolutamente impagabile. E se ci si pensa, alla fine è anche un ottimo metodo antistress...quindi addio sbattitore elettrico e benvenuti cucchiaio di legno e frusta a mano!